Che cos’è la provincia?

Che cos’è la provincia?, mi chiedevo ieri mentre di sabato a mezzogiorno e mezza mi aggiravo nel parcheggio di un centro commerciale da film di George Romero in cerca di un posto libero in cui lasciare il carrello con cui avevo fatto la spesa. Il posto libero non c’era, perché senza persone in giro ancheContinua a leggere “Che cos’è la provincia?”

Incontri (o da dove arrivano le storie)

È il 2013 quando in un mattino di agosto, in cerca di una spiaggia dalle parti di Carrara, seguendo cartelli a caso che indicano il mare, finiamo a Marina di Massa. Un posto nuovo e mai visto prima, da osservare con la curiosità di quando si è bambini. Parcheggiamo dove capita. Scegliamo uno stabilimento lì vicino.Continua a leggere “Incontri (o da dove arrivano le storie)”

La coscienza di Zeno e Piccole Donne

Pubblicato nel 1923, La coscienza di Zeno è spesso, soprattutto, un passaggio obbligato per il lettore e lo studente che sta crescendo. Lo ritrovi nell’antologia, lo senti agitarsi come uno spettro tra le tracce dei temi della maturità, e ancora all’università, esame di Letteratura Italiana. Lì viene bollato come Classico e non è certo laContinua a leggere “La coscienza di Zeno e Piccole Donne”

Julio Silva

La prima volta in cui ho parlato con Julio Silva, nel 2005, avevo solo un numero di telefono trovato su Internet. Mi ero fatta spiegare come dire in francese “Bonjour, je voudrais parler avec Julio Silva” . Uno squillo e Julio rispose: “Oui c’est moi meme”. Ma io non capii e dissi ancora “Bonjour, jeContinua a leggere “Julio Silva”

I giocattoli degli anni ’80 e Thomas Mann

Ti ricordi quel gioco con la sabbia magica che andava di moda negli anni Ottanta? Aveva una pubblicità con la fotografia di una specie di acquario, e ti prometteva di poter creare un regno sottomarino incredibile. Ne potresti aver avuto uno, almeno una volta, e averci giocato e averlo poi dimenticato. Perché magari la menteContinua a leggere “I giocattoli degli anni ’80 e Thomas Mann”

Dieci anni dopo

Il 17 ottobre 2006 mi alzo presto, molto più presto del solito, perché il giorno prima andando in ufficio in metropolitana ho sentito uno di quegli avvisi in filodiffusione con cui annunciavano lo sciopero di una sigla sindacale di cui non ho nemmeno provato a memorizzare le lettere, una di quelle minori, e allora ciContinua a leggere “Dieci anni dopo”